Muos a giudizio davanti al Tribunale Permanente dei Popoli

ANCHE IL MUOS A GIUDIZIO DAVANTI AL TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI

Il 5, 6, 7 e 8 Novembre, a Torino si terrà la sessione conclusiva del giudizio innanzi al Tribunale Permanente dei Popoli avente ad oggetto: Diritti Fondamentali, Partecipazione delle Comunità Locali e Grandi Opere.
Le grandi opere, rispetto alle quali si discuterà la violazione del diritto di partecipazione della popolazione locale alle scelte sul territorio saranno: TAV Torino – Lyon (IT); Notre Dame des Landes (FR); HS2 (UK): Rosia Montanta (RO); MOSE (IT); MUOS (IT); Sottoattraversamento AV Firenze (IT); Centrale Solare Termodinamica – Basilicata (IT);

La Giuria Internazionale che dovrà decidere sulle tante questioni sottoposte a giudizio in questa sessione è composta da eminenti studiosi Umberto Allegretti (Italia) Giurista, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Firenze, già direttore di “Democrazia e diritto”, studioso della democrazia partecipativa; Perfecto Andrés Ibáñez (Spagna) Magistrato del Tribunal Supremo spagnolo e direttore della rivista “Jueces para la Democracia”;Mireillle Fanon Mendès France (Francia) Presidente della Fondazione Frantz-Fanon e componente del Gruppo di lavoro di esperti per le popolazioni afrodiscendenti del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite; Maria Fernanda Espinosa (Ecuador) Ambasciatrice, Rappresentante permanente dell’Ecuador presso le Nazioni Unite; Sara Larrain (Cile) Ecologista e politica cilena, dirige il Programa Chile Sustentable dal 1997; Dora Lucy Arias (Colombia) Avvocato, è componente del Consiglio direttivo del Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo; Luis Moita (Portogallo) Professore di Sociologia delle relazioni internazionali presso l’Università Autonoma di Lisbona; Antoni Pigrau Solé (Spagna) Professore di Diritto internazionale pubblico presso l’Universidad Rovira y Virgili di Tarragona. Direttore del Centro de Estudios de Derecho Ambiental de Tarragona; Roberto Schiattarella (Italia) Economista, professore di Politica economica presso l’Università degli Studi di Camerino; Philippe Texier (Francia) Magistrato onorario della Corte suprema di Cassazione francese. È stato membro e Presidente del Comitato di diritti economici, sociali e culturali dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite).

Proprio il prestigio degli studiosi chiamati a formare la giuria conferisce autorevolezza a una decisione che non ha valore giuridico, quindi non può essere posta in esecuzione, ma che ha un forte valore simbolico laddove individua violazioni di diritti fondamentali riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli proclamata ad Algeri nel 1976 e dai principi internazionali di protezione dei diritti umani fondamentali.

Nella sessione, fortemente voluta dal Controsservatorio Valsusa, si discuterà anche della questione che riguarda il MUOS di Niscemi. In proposito, va ricordato che il MUOS (Mobile User Objective System) è il sistema globale di comunicazione militare Statunitense. Attraverso i suoi terminali, dei quali uno collocato a Niscemi a poche centinaia di metri dalle abitazioni e nella Zona “A” di massima protezione della Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi (Sito di Interesse Comunitario), passeranno tutte le comunicazioni belliche Statunitensi e i file di programmazione e guida delle armi a controllo remoto. Per effetto di tale istallazione, quindi, non solo l’area di Niscemi diverrà obiettivo militare sensibile e zona ad alto rischio bellico e terroristico, ma l’Italia, nel suo insieme, sarà coinvolta, senza alcuna possibilità di controllo, dissenso o dissociazione, nell’intera attività bellica degli Stati Uniti d’America.
Nelle guerre moderne, infatti, i sistemi di trasmissione dati hanno un ruolo fondamentale che non può essere distinto da quello dei sistemi d’arma. Tutto ciò è avvenuto non solo contro la volontà della popolazione locale che da anni si oppone alla realizzazione dell’installazione e che sarà esposta alle fortissime emissioni elettromagnetiche e ai rischi bellici più diretti, ma senza alcun coinvolgimento del Parlamento, che, quale rappresentante del Popolo avrebbe dovuto, in applicazione dell’art. 80 della Costituzione esprimersi su un accordo bilaterale di tale importanza per la nostra politica internazionale. Il Parlamento avrebbe dovuto, con legge, dare il proprio assenso all’installazione anche in applicazione dell’art. VII comma 11 del trattato attuativo del trattato NATO, il NATO SOFA.

La realizzazione del MUOS, quindi, rappresenta a tutti i livelli l’assoluta negazione della democrazia, sia diretta che rappresentativa e un autentico atto di colonialismo da parte del Governo USA. Mentre, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana è investito della decisione dell’appello proposto dal Ministero della Difesa contro la Sentenza del TAR Palermo che aveva riconosciuto l’Annullamento delle Autorizzazioni riguardanti il MUOS, frattanto posto sotto sequestro dalla Procura di Caltagirone, il Tribunale Permanete dei Popoli è chiamato quindi ad esprimersi sulla denuncia di violazione dei principi fondamentali riconosciuti dagli art. 3, 5, 6 e 16 della Carta di Algeri. La decisione definitiva sarà pronunciata il prossimo 8 Novembre. Tutto il popolo No MUOS attende fiducioso la pronuncia, mentre prosegue la mobilitazione fino alla completa smilitarizzazione della sughereta di Niscemi.

NO MUOS

Postato - 30 Ottobre 2015 di: No Muos Notizie